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lunedì 10 ottobre 2011

"L'IMMAGINE HA IL SOLO SCOPO DI PRESENTARE IL PRODOTTO..."

...E il prodotto con quell'immagine non ha nulla a che vedere!! Sarà capitato anche a voi di leggere questa "avvertenza" sulla confezione di qualche biscotto, o yogurt, o qualsiasi altro prodotto alimentare, visto che da qualche tempo regna sovrana sulle etichette, anche se scritta in corsivo minusc.... microscopico! Ebbene, negli ultimi tempi, considerata anche la congiunzione, casuale o meno, di certi eventi della mia vita, sono giunta a questa conclusione: questo titolo potrebbe essere lo slogan che descrive l'uomo del terzo millennio... Tutti ben curati, vestiti bene, donne truccate e ritoccate, uomini sbarbati e palestrati, dettagli preziosi e scie di profumo... Sembriamo tutti delle belle persone, ma poi... Apriamo la confezione e ciò che c'è dentro ci lascia l'amaro in bocca!! La bellezza esteriore non si traduce in bellezza interiore, siamo sempre più vuoti e insipidi, i nostri pensieri sempre più banali e superficiali, il nostro spirito giace in coma sotto il peso di labbra rifatte e la nostra volontà soccombe alla forza di pettorali bombati... L'IMMAGINE È TUTTO. E il supermercato lo dimostra... E poi, pensiamo a un'altra cosa... Diceva Feuerbach "L'uomo è ciò che mangia". Potrà sembrare eccessivo, o per qualcuno incomprensibile, ma pensandoci bene non è così assurdo... Il cibo che mangiamo è ciò che ci dà forma, quando siamo ancora nel ventre materno, è ciò che ci fa crescere, quaando siamo piccoli, e ciò che ci fa vivere quando siamo grandi... L'energia del cibo, attraverso i meravigliosi "meccanismi" del nostro corpo, si trasforma nella nostra energia, diviene gli atomi che formano le molecole che formano le cellule del nostro corpo... Insomma ciò che mangiamo diventa ciò che siamo... E allora, quando colgo una mela dall'albero e le dò un morso, sto mangiando qualcosa di vivo, l'energia vitale della natura si trasmette a me tale e quale, mi sento parte del suo splendido ciclo, ne assorbo la forza e mi riempio del suo spirito... E quando vado al supermercato e compro un qualsiasi cibo preparato e confezionato in una fabbrica?... Bè, mangio cose "morte", mi riempio di additivi chimici, coloranti artificiali, conservanti, sostanze di sintesi, pesticidi... Sfido chiunque a dimostrarmi che non c'è differenza... Quale energia potranno mai trasmettermi queste schifezze? Cosa potrò mai diventare se mi nutro di questo cibo? Non credo sia un caso se oggi più che mai ci si ammala (e si muore) di tumore... Mangiamo schifezze, indossiamo fibre nate dal petrolio, ci spalmiamo creme derivate dal petrolio pure loro, piene di sostanze cancerogene senza nemmeno saperlo (e la nostra pelle non è qualcosa di "esterno"... la nostra pelle fa parte del nostro corpo: tutto ciò che le diamo lo "digerisce" e lo manda in circolo...) Beviamo la candeggina che uccide i batteri presenti nell'acqua, respiriamo le sostanze inquinanti con cui riempiamo l'aria (e l'atmosfera terrestre è la stessa per tutti...) Non parliamo poi delle medicine che ingoiamo al primo accenno di dolore... E non parliamo dei veleni concessi e di quelli proibiti... Le sigarette vanno bene, sai quanti soldi nelle casse dello stato!! Una canna di marijuana, magari biologica, no... Rischi pure di finire in carcere se ti beccano, e magari finisce pure che ti uccidono a suon di legnate... Gli psicofarmaci sì, quelli vanno bene, non sono droga, ma scherzi?!! I funghi che trovi nel bosco no, quelli fanno male... Ma lasciamo stare, questo è un discorso che meriterebbe una riflessione a parte... Torniamo al nostro cibo... Sicuramente ciò che compriamo e mangiamo non ci fa male nell'immediato: un biscotto industriale non ci fa correre in bagno in preda ad un attacco di diarrea, e se apriamo un sugo pronto siamo praticamente certi che non ci troveremo della muffa... Ciò che mi preoccupa sono le conseguenze a lungo termine, quelle malattie che nessuno sa da dove vengono e nessuno oserebbe mai collegare a ciò che mangiamo... Ma va bene così, le conseguenze a lungo termine non interessano a nessuno... Torniamo anche al fatto che l'immagine è tutto, e pensiamoci bene: la vista è il senso che abbiamo più sviluppato a discapito degli altri... Fin da piccoli ci insegnano che "guardare e non toccare è una cosa da imparare", quando dobbiamo attraversare la strada ci raccomandano: "guarda bene da una parte e dall'altra"... Si è mai vista una mamma che dice al suo bambino "Ascolta bene se arriva una macchina"?... L'olfatto poi non sappiamo neanche di averlo... Il nostro odore naturale è totalmente coperto da deodoranti e profumi artificiali, non sapremmo nemmeno riconoscere il profumo di un gelsomino vero da un aroma sintetico... Però ci vediamo bene, e allora andiamo a fare la spesa e scegliamo, soprattutto inconsciamente, le confezioni che ci appagano di più... Siamo attratti da certe forme, colori, slogan a discapito di altri, e ciò che sta dentro la confezione è assolutamente relativo... Siamo ridotti al punto che mangeremmo merda se ben confezionata!! Ma cosa volete che vi dica, siamo nel terzo millenni amici miei... Ci credete che una volta si facevano il pane in casa? Roba da matti... E poi si piantavano il mais, lo macinavano e ci facevano la farina... Pensa che vitaccia!! Con un euro me ne compro due chili se voglio!! Eh già... Pensa che una mia amica si fa i biscotti in casa... Ma non starà male? Con tutti quei batteri che circolano nell'aria... E li impasta con le mani, ti giuro... L'ho vista coi miei occhi!!!
Fatemi dire un'ultima cosa... Conoscete ormai tutti la mitica Bira Buna, ma forse non tutti sapete che il suo futuro è in bilico, se non inesistente... Arrivò infatti un bel giorno in cui la Asl decise di metterci un freno... Va bene, stando a ciò che dice la legge del nostro tempo abbiamo le nostre colpe, ma tutto il resto? Il nostro intento culturale e divulgativo non lo riconosce nessuno?!
-Eh ma per fare la birra ci vuole un locale autorizzato, attrezzature in accaio inox, piastrelle, amuchina a portata di mano...
-Va bè, possiamo ricavarlo in una stanza di casa nostra...
-D'accordo, ma ci vuole un bagno... E un antibagno per spogliarsi, col lavandino a pedale, per non toccare il rubinetto con le mani...
-Cazzo ma sono a casa mia!! Ti prometto che vado in bagno a fare i bisogni prima di mettermi al lavoro!!
-E poi ci sono le etichette... Bisogna specificare gli ingredienti, lo stabilimento di produzione, la data di scadenza, le calorie per porzione...
-Va bè dai, lascio campo libero alla Beck's... Quella sì che è BIRRA...
Ciò che penso è questo: il servizio igiene, che dovrebbe tutelare la sanità pubblica, se ne frega della sanità pubblica... Tutt'al più dà lavoro a una serie di burocrati addetti a verificare che le norme siano rispettate. Non importa che siano norme del cazzo, l'importante è non sgarrare. Ma la salute è un'altra cosa... La salute, la sanità pubblica, non passano per l'asetticità delle fabbriche, garantite a suon di battericidi e pesticidi... La salute dell'uomo passa attraverso i cibi sani, passa anche attraverso una birra fatta con acqua di fonte e orzo biologico, cotta in un paiolo di rame su un fuoco di legna... E vi dirò di più... La gente che ha assaggiato la nostra birra non la voleva "nonostante fosse fatta così"... La voleva PROPRIO PERCHÈ ERA FATTA COSÌ...
Vi saluto amici miei, vado a farmi una birra... Anzi una BIRA BUNA!!!!!!!

2 commenti:

  1. Una simpatica e reale rappresentazione di una situazione paradossale.
    Si fa presto a parlare di tutela, salvaguardia e promozione dei prodotti nostrani, ma quando poi andiamo sul concreto, a sbarrare la strada all’affermazione di tali prodotti ci pensa tutta una serie di leggi e leggine emanate spesso da persone incompetenti che hanno l’effetto di tutelare, alla faccia della tanto sbandierata filiera corta, solo i grandi produttori che più che alla genuinità pensano al guadagno.
    Io sto con te!

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  2. Parole sante... Mi fanno sempre ridere quelli che parlano di valorizzazione e tutela del territorio montano... Non si rendono nemmeno conto della loro ipocrisia!! Cosa vuoi che ti dica... Siamo noi che sfatichiamo su e giù dalle coste con una gerla e un secchio di letame a tutelarla davvero la nostra terra... Dico solo che per diventare una semplice coltivatrice diretta e poter vendere quelle quattro mele che raccolgo ho girato giorni interi da un ufficio all'altro e ogni volta c'era qualcosa che non andava... Uno ci prova anche a mettersi "in regola" (e che regole poi!!!) ma per carità... Ti invogliano al contrabbando!!!

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