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lunedì 10 ottobre 2011

"L'IMMAGINE HA IL SOLO SCOPO DI PRESENTARE IL PRODOTTO..."

...E il prodotto con quell'immagine non ha nulla a che vedere!! Sarà capitato anche a voi di leggere questa "avvertenza" sulla confezione di qualche biscotto, o yogurt, o qualsiasi altro prodotto alimentare, visto che da qualche tempo regna sovrana sulle etichette, anche se scritta in corsivo minusc.... microscopico! Ebbene, negli ultimi tempi, considerata anche la congiunzione, casuale o meno, di certi eventi della mia vita, sono giunta a questa conclusione: questo titolo potrebbe essere lo slogan che descrive l'uomo del terzo millennio... Tutti ben curati, vestiti bene, donne truccate e ritoccate, uomini sbarbati e palestrati, dettagli preziosi e scie di profumo... Sembriamo tutti delle belle persone, ma poi... Apriamo la confezione e ciò che c'è dentro ci lascia l'amaro in bocca!! La bellezza esteriore non si traduce in bellezza interiore, siamo sempre più vuoti e insipidi, i nostri pensieri sempre più banali e superficiali, il nostro spirito giace in coma sotto il peso di labbra rifatte e la nostra volontà soccombe alla forza di pettorali bombati... L'IMMAGINE È TUTTO. E il supermercato lo dimostra... E poi, pensiamo a un'altra cosa... Diceva Feuerbach "L'uomo è ciò che mangia". Potrà sembrare eccessivo, o per qualcuno incomprensibile, ma pensandoci bene non è così assurdo... Il cibo che mangiamo è ciò che ci dà forma, quando siamo ancora nel ventre materno, è ciò che ci fa crescere, quaando siamo piccoli, e ciò che ci fa vivere quando siamo grandi... L'energia del cibo, attraverso i meravigliosi "meccanismi" del nostro corpo, si trasforma nella nostra energia, diviene gli atomi che formano le molecole che formano le cellule del nostro corpo... Insomma ciò che mangiamo diventa ciò che siamo... E allora, quando colgo una mela dall'albero e le dò un morso, sto mangiando qualcosa di vivo, l'energia vitale della natura si trasmette a me tale e quale, mi sento parte del suo splendido ciclo, ne assorbo la forza e mi riempio del suo spirito... E quando vado al supermercato e compro un qualsiasi cibo preparato e confezionato in una fabbrica?... Bè, mangio cose "morte", mi riempio di additivi chimici, coloranti artificiali, conservanti, sostanze di sintesi, pesticidi... Sfido chiunque a dimostrarmi che non c'è differenza... Quale energia potranno mai trasmettermi queste schifezze? Cosa potrò mai diventare se mi nutro di questo cibo? Non credo sia un caso se oggi più che mai ci si ammala (e si muore) di tumore... Mangiamo schifezze, indossiamo fibre nate dal petrolio, ci spalmiamo creme derivate dal petrolio pure loro, piene di sostanze cancerogene senza nemmeno saperlo (e la nostra pelle non è qualcosa di "esterno"... la nostra pelle fa parte del nostro corpo: tutto ciò che le diamo lo "digerisce" e lo manda in circolo...) Beviamo la candeggina che uccide i batteri presenti nell'acqua, respiriamo le sostanze inquinanti con cui riempiamo l'aria (e l'atmosfera terrestre è la stessa per tutti...) Non parliamo poi delle medicine che ingoiamo al primo accenno di dolore... E non parliamo dei veleni concessi e di quelli proibiti... Le sigarette vanno bene, sai quanti soldi nelle casse dello stato!! Una canna di marijuana, magari biologica, no... Rischi pure di finire in carcere se ti beccano, e magari finisce pure che ti uccidono a suon di legnate... Gli psicofarmaci sì, quelli vanno bene, non sono droga, ma scherzi?!! I funghi che trovi nel bosco no, quelli fanno male... Ma lasciamo stare, questo è un discorso che meriterebbe una riflessione a parte... Torniamo al nostro cibo... Sicuramente ciò che compriamo e mangiamo non ci fa male nell'immediato: un biscotto industriale non ci fa correre in bagno in preda ad un attacco di diarrea, e se apriamo un sugo pronto siamo praticamente certi che non ci troveremo della muffa... Ciò che mi preoccupa sono le conseguenze a lungo termine, quelle malattie che nessuno sa da dove vengono e nessuno oserebbe mai collegare a ciò che mangiamo... Ma va bene così, le conseguenze a lungo termine non interessano a nessuno... Torniamo anche al fatto che l'immagine è tutto, e pensiamoci bene: la vista è il senso che abbiamo più sviluppato a discapito degli altri... Fin da piccoli ci insegnano che "guardare e non toccare è una cosa da imparare", quando dobbiamo attraversare la strada ci raccomandano: "guarda bene da una parte e dall'altra"... Si è mai vista una mamma che dice al suo bambino "Ascolta bene se arriva una macchina"?... L'olfatto poi non sappiamo neanche di averlo... Il nostro odore naturale è totalmente coperto da deodoranti e profumi artificiali, non sapremmo nemmeno riconoscere il profumo di un gelsomino vero da un aroma sintetico... Però ci vediamo bene, e allora andiamo a fare la spesa e scegliamo, soprattutto inconsciamente, le confezioni che ci appagano di più... Siamo attratti da certe forme, colori, slogan a discapito di altri, e ciò che sta dentro la confezione è assolutamente relativo... Siamo ridotti al punto che mangeremmo merda se ben confezionata!! Ma cosa volete che vi dica, siamo nel terzo millenni amici miei... Ci credete che una volta si facevano il pane in casa? Roba da matti... E poi si piantavano il mais, lo macinavano e ci facevano la farina... Pensa che vitaccia!! Con un euro me ne compro due chili se voglio!! Eh già... Pensa che una mia amica si fa i biscotti in casa... Ma non starà male? Con tutti quei batteri che circolano nell'aria... E li impasta con le mani, ti giuro... L'ho vista coi miei occhi!!!
Fatemi dire un'ultima cosa... Conoscete ormai tutti la mitica Bira Buna, ma forse non tutti sapete che il suo futuro è in bilico, se non inesistente... Arrivò infatti un bel giorno in cui la Asl decise di metterci un freno... Va bene, stando a ciò che dice la legge del nostro tempo abbiamo le nostre colpe, ma tutto il resto? Il nostro intento culturale e divulgativo non lo riconosce nessuno?!
-Eh ma per fare la birra ci vuole un locale autorizzato, attrezzature in accaio inox, piastrelle, amuchina a portata di mano...
-Va bè, possiamo ricavarlo in una stanza di casa nostra...
-D'accordo, ma ci vuole un bagno... E un antibagno per spogliarsi, col lavandino a pedale, per non toccare il rubinetto con le mani...
-Cazzo ma sono a casa mia!! Ti prometto che vado in bagno a fare i bisogni prima di mettermi al lavoro!!
-E poi ci sono le etichette... Bisogna specificare gli ingredienti, lo stabilimento di produzione, la data di scadenza, le calorie per porzione...
-Va bè dai, lascio campo libero alla Beck's... Quella sì che è BIRRA...
Ciò che penso è questo: il servizio igiene, che dovrebbe tutelare la sanità pubblica, se ne frega della sanità pubblica... Tutt'al più dà lavoro a una serie di burocrati addetti a verificare che le norme siano rispettate. Non importa che siano norme del cazzo, l'importante è non sgarrare. Ma la salute è un'altra cosa... La salute, la sanità pubblica, non passano per l'asetticità delle fabbriche, garantite a suon di battericidi e pesticidi... La salute dell'uomo passa attraverso i cibi sani, passa anche attraverso una birra fatta con acqua di fonte e orzo biologico, cotta in un paiolo di rame su un fuoco di legna... E vi dirò di più... La gente che ha assaggiato la nostra birra non la voleva "nonostante fosse fatta così"... La voleva PROPRIO PERCHÈ ERA FATTA COSÌ...
Vi saluto amici miei, vado a farmi una birra... Anzi una BIRA BUNA!!!!!!!
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sabato 10 settembre 2011

BIRA BUNA... DAL SEME DI ORZO ALLA BOTTIGLIA

Finalmente il video completo della BiraBuna, con le aggiunte sulla produzione dell'orzo e la maltazione.... Buona visione e... BiraBuna a tutti!!
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martedì 14 giugno 2011

In un momento di caduta verticale del valore umanitario, che senso diamo alla nostra spiritualità?

Per fortuna questo sistema basato sul possesso e sul potere non riesce proprio ad affascinarmi. Riesco ancora a dare un senso anche a quel lato intimo e misterioso che ognuno di noi possiede che è lo spirito. La vera e propria essenza vitale, quella cosa che mi permette di portare avanti tutto il resto. Questa ricerca continua, soppianta radicalmente il vuoto lasciato dalla religione cattolica che, nonostante l'indottrinamento giovanile, non è riuscita a prendere piede, probabilmente a causa dell'ipocrisia su cui si fonda. Tuttavia resto affascinato dal cristianesimo, dalla storia troppo spesso storpiata ed addomesticata "ad hoc"di colui ,sicuramente esistito di nome Gesù. Nell'ambito di questa riflessione però sarebbe stupido immaginare il suo messaggio unico, altri popoli ed altre religioni potenti esistono sulla terra e tutte hanno ragioni da vendere. Religioni teocratiche ma non solo, a queste aggiungerei anche quei modelli esistenziali di culture diverse dalla nostra ma non per questo errate, anzi in certi casi vere e proprie scuole educative (mi riferisco a quelle popolazioni ritenute incivili, tipo gli aborigeni, gli abitanti della savana e quelli dell'amazzonia). Culture diverse dalla nostra che invece di assurgersi ad incontrastati dominatori del mondo, trattano questa nostra madre terra con assoluto rispetto ed anzi con una funzione di custodia nel contesto di un assoluto timore reverenziale. Ho tratto spunto per questa riflessione dall'ultimo post che ho redatto, in quell'occasione il dibattito ha fatto vibrare in me le corde della chiaroveggenza, gioco di parole questo per esprimere il desiderio di vederci chiaro, ovvero tentare di far quadrare il cerchio di tutte le ragiodi di tutte le culture e di tutte le religioni. Un lavoro di scrematura cercando di tenere quelle cose che trovano un riscontro comune, quelle che potrebbero averlo ma in alcuni casi non sono valorizzate e quelle che invece non riescono a restare in equilibrio nella globalità delle idee. Ne esce una specie di religione "fai da te" che ovviamente è e deve restare assolutamente personale. E  così facendo, ci si riappropria di quei concetti quali: Amore, libertà, felicità, altruismo, fratellanza e... come va di moda dire oggi "quant'altro". Un po' come fare un puzzle, tutte le concezioni intorno a noi sono i tasselli, che non possono aver che il loro giusto posto, creando un ordine armonico di nome pace. Un ordine inoltre che non ammette escamotages ma al limite ci rende consapevoli anche delle nostre frequenti ipocrisie. Tutti siamo un po' ipocriti, di ciò è bene essere consapevoli. Su alcune di queste ipocrisie non c'è nulla da fare, il contesto in cui si vive spesso non ti concede nemmeno il beneficio della scelta, su altre invece è possibile intervenire e rendersi migliori. Ma a questo punto viene spontaneo chiedersi: "Per quale motivo io devo essere più onesto e sincero, soprattutto con me stesso?" In effetti uno come me che crede che la morte sia la parola fine non dovrebbe farsi scrupolo, ma forse la parola eternità prende corpo guardando il mondo con gli occhi dei miei figli o di tutti quei bambini che fuggono le guerre o di quelli che si avventurano in mare su vere e proprie zattere nella speranza di un mondo migliore, di una vita migliore.
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mercoledì 1 giugno 2011

Viaggio al di là dei confini del noto, alla ricerca di risposte che non hanno riscontri scientifici

Durante un colloquio con un amico, l'altro giorno si è parlato proprio di quest'argomento. Si parlava di biodinamica e del suo lato mistico che al giorno d'oggi diventa per i più,  quasi intollerabile. Il mio pensiero in merito tuttavia è del tutto differente. Io credo che non si possa affermare che se una qualsivoglia vicenda non ha riscontro scientifico non sia vera. Potremmo farlo, se si riuscisse , al limite a dimostrare la fallibilità di questa. Credo che proprio da questo punto siano partite le grandi scoperte che nei secoli hanno arricchito la nostra conoscenza. Certo un tempo era più facile fare scoperte, il pensiero era più libero mentre oggi è sempre più globalizzato. I confini nei quali è adito pensare sono sempre più ristretti. Addirittura chi varca queste soglie rischia l'isolamento sociale e la condanna. Tornando all'argomento iniziale, esso mi innescò una serie di ragionamenti paralleli espansi in vari campi, che funzionano tutti basandosi sul misticismo, ad esempio la religione, l'astrologia, lo sciamanesimo e la magia, nell'espressione più alta del termine.  In tutte queste pratiche chi detta legge è la fede, non tanto di chi le pratica ma di chi le riceve. Eh si miei cari, è proprio il caso di dire che la fede fa miracoli. Cosa sono i miracoli se non delle auto guarigioni, degli autoaiuti che tramite un detonatore si innescano e si concretizzano. I vangeli parlano spesso di questo, della fede che salva le genti. E tutti questi demoni scacciati dal signore attenendoci pure al contesto storico non possono essere paragonati ad i nostri tumori? 'Ndo cazzo son finiti tutti sti demoni al giorno d'oggi? Possibile che non ce ne sia più neanche uno? Non è forse l'uomo stesso a generare il suo demone ed a liberarsene attrverso la fede? A questo proposito porto un'esempio: da piccolo avevo i porri sulle dita, un'infinità tipo cinquanta o giù di lì. Qualcuno mi disse di prendere un filo, fare tanti nodi quanti fossero i porri e seppellirlo in un luogo in cui non sarei più passato, quando il filo sarebbe marcito i miei porri sarebbero andati via. Lo feci e dopo qualche tempo nell'arco di una notte i miei porri sparirono completamente, senza lasciare traccia. Non credo sia stato il filo ma la mia fede che mi ha guarito. Orbene, io non ho mai accettato di porre un limite alla mia conoscenza, ho sempre cercato di far quadrare un cerchio, non mi sono mai bastate le rispostine liquidatorie del tipo. fantasticherie, puttanate, sogni stupidi al di fuori della realtà. L'ignoto non mi fa paura, anzi al contrario mi affascina ed in esso confido perchè credo che proprio lì stia la risposta alla vita eterna, intesa come l'attimo impercettibile della trascendenza verso l'infinito. Nella vita cerco di porre attenzione anche e soprattutto a quelle sfumature che, come alieni, ci parlano una lingua incomprensibile ma assolutamente ricca di verità. Il messaggero ci parla attraverso le persone, i fatti e le cose. Ci racconta la nostra vita nel presente, nel passato ma anche nel futuo, come se lui gia sapesse che succede e come andrà a finire... Ma questa è un'altra storia, un altro post da mettere sul blog.
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martedì 17 maggio 2011

Danaro e utopia... bel temino leggero per il dopo cena.

Ciao amici lettori, dopo lungo tempo rieccomi ad esprimere opinioni sul blog. Ciò che oggi mi spinge a scrivere questo post è il voler far chiarezza sul mio punto di vista con il desiderio di lanciare un  guanto di sfida a tutti quelli che criticano certe mie opinioni etichettandole semplicemente come UTOPIE..! E' utopia il mio pensiero sul danaro che non è fondamentale ma purtroppo necessario. E' utopia il mio punto di vista dell'ugualianza delle genti, al di là delle razze e delle culture. E' utopia desiderare comunque un mondo migliore, dove il senso di responsabilità personale, la coerenza, l'onestà, appaiono quasi come stimmate di un santo e non come dei doveri civici quali dovrebbero essere! Tornando ora all'analisi dei due termini presi in esame nel titolo, beh che vi devo dire... Partiamo dal danaro, riportato al suo effettivo valore, esso dovrebbe essere una specie di cambiale, io ho lavorato per un valore che posso scambiare con altro valore. In realtà il danaro è diventato il servitore più fedele del diavolo. Esso è alla base di tutte le guerre, di tutte le disugualianze, di tutte le povertà. La bramosia da esso generata ci ha portato, oggi come mai a declassare quei valori come: amicizia credibilità e trasparenza. Sempre più oggi, gira gente con la faccia come il cu.o, priva di coscienza, disposta a giurare il falso pur di accaparrarsi i famosi trenta denari. Come il nostro presidente del consiglio. Egli, ai suoi albori fù grande venditore di spazzole ed aspirapolveri. Cosi anche il populino, idiota ed incapace di elaborare un qual si voglia pensiero individuale, è lì pronto a rifilare a sua volta spazzole od aspirapolveri al primo venuto.(nonnetti pensionati, casalinghe e zitelle) Non dimentichiamo ottuagenarie, pur di trarne un qualsiasi vantaggio personale... Ma io mi chiedo: ma questa gente qui... cosa insegna ai propri figli. Forse, l'arte della furberia, intesa ovviamente come disonestà o meglio furto ai danni della collettività? Io credo che il dramma di oggi come oggi, sia proprio questa fame idiota di possesso e di potere personale. ... come una schizzofrenia degenerativa, la forza satanica del male come una goccia in espansione, ci stà inghiottendo l'anima o per lo meno di essa la sua parte di umanità e di amore. Da sempre io lotto contro questo sfrenato "dissesto umanitario" e questo cancro che è il danaro, attraverso le sue metastasi, lentamente ci sta precludendo la via della pace e dell'armonia cosmica, tra gli uomini, ma anche con l'universo intero...
"Ma come Lore..! il tuo pensiero è una evidente utopia." A si? E' no miei cari lettori! Troppo facile ridurre un idea come la mia ad una assurda utopia! Per due motivi: il primo è che etichettare un idea con questo ternmine è il modo più semplice per affossarla e non portarla avanti. Il secondo è che la mia ricerca, mira a risolvere in un sol colpo tutti i problemi della società moderna, ma se la mia idea di fondo è semplicisticamente parlando una utopia... Beh datemela voi un'idea per risolvere i problemi di questa società..
Volete un consiglio? Non date troppa importanza al danaro, Si certo, purtroppo il danaro serve, ma secondo me val più la pena giocare le proprie energie negli affetti e nella realizzazione delle proprie pacifiche idee.  Ciao
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domenica 1 maggio 2011

Primo maggio: oltre il danno la beffa!

Come si può sentire oggi uno che il lavoro non ce l'ha, e non per colpa sua? Cosa può mai avere da festeggiare se non ha manco i soldi per tirare avanti? A me pare una grossa beffa, oggi come oggi, dedicare una giornata di festa ai lavoratori, visto che han già ricevuto il danno della cassaintegrazione o del licenziamento... E tutto per colpa di chi il lavoro non sa neanche cosa sia, di chi si dedica agli "affari" facendo soldi coi soldi, di chi specula in un mercato virtuale o detta legge su una poltrona ai vertici di una grossa banca... Mi auguro che oggi non sia anche la loro festa, non venitemi a dire che un manager, un banchiere, un promotore finanziario o un parlamentare sono considerati lavoratori... Un tempo si lottava per avere delle condizioni umanamente accettabili sul posto di lavoro, che sebbene fosse alienante come quello di un operaio in catena di montaggio, ti permetteva tuttavia di sfamare la famiglia... Oggi siamo costretti a lottare per avere il lavoro!! Cosa c'è quindi da festeggiare? La schiavitù non è semplicemente una deprecabile pratica del mondo antico... A parte le forme esplicite che rimangono tuttora in alcuni paesi del mondo, non possiamo negare che anche i nostri paesi "civili" portino avanti forme sottili e subdole di schiavitù... Cos'altro non è un clandestino che raccoglie pomodori per pochi spiccioli al giorno se non uno schiavo? O un operaio cinese che vive e lavora giorno e notte in una fabbrica tessile illegale? O una ragazza dell'est che viene trascinata qui per soddisfare le nostre voglie sessuali? O, più semplicemente, un operaio cassintegrato che vede la sua dignità calpestata ogni giorno, che non può permettersi di alzare la testa perché il coltello dalla parte del manico ce l'ha il suo padrone? Siamo tutti servi di un sistema alienante e fallimentare, che nonostante ciò non vuole ammettere i suoi limiti, e anzichè crollare rinnova sè stesso anno dopo anno, inventandosi nuove formule come la globalizzazione, aprendosi nuove strade da sfruttare e nuovi mercati a suon di bombe, chiudendo un occhio sui diritti umani calpestati se ci sono di mezzo interessi economici... Anzichè scoppiare come una bolla cerca di "rilanciare l'economia" adottando misure che lo facciano rinascere più forte di prima... E tutto sulla pelle dei lavoratori... Bè, lavoratori, vi faccio i miei auguri in questo primo giorno di maggio... Mi auguro soprattutto che apriate gli occhi, se sono ancora offuscati da false verità, mi auguro soprattutto che le cose in questo mondo inizino a cambiare, perchè il nostro lavoro non ci nobilità più... E tocca a noi cambiare le cose in questo mondo...
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martedì 19 aprile 2011

PAMM: finalmente il video per tutti!

Nonostante siano passati due anni dalla sua formazione, il Partito AnarcoAlternativo dei Malvestiti e dei Maleodoranti è sempre più vivo e attuale... E c'è una novità... Per allargare le frontiere da oggi il video è sulla rete in due versioni: una sintesi di venti minuti, con un'aggiunta iniziale da non perdere, e il video integrale dove potrete gustarvi l'intero "programma di governo". Per guardare la sintesi CLICCATE QUI, per vedere l'integrale invece CLICCATE QUI. Se usate Firefox potete scaricarli usando "downloadhelper", se usate InternetExplorer... peggio per voi!! Se avete problemi di visualizzazione potete provare con questi link: SINTESI o INTEGRALE...Buona visione e... buoni commenti!!!
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giovedì 17 febbraio 2011

Il posto delle cose che non hanno un posto

Tutti hanno in casa (o almeno chi ha una casa) un cassetto in più, quello che apparentemente non sai che fartene ma toglierlo e farne legna da ardere è brutto... C'è un cassetto per le posate, uno per i fazzoletti, uno per gli utensili o che so io... Tutti trovano il loro posto nell'ordine generale, tutti tranne uno. Non è che uno debba averlo per forza, o voglia averlo. È che ce l'ha e basta. E allora quello diventa il posto delle cose che non hanno un posto. Ci metti di tutto: forbici, fogli vaganti, biglietti con numeri di persone che non ricordi chi siano, ricette, viti, chiodi, puntine storte, mollette da bucato che quando sei fuori a stendere stai certo che te mancano proprio due... Sacchetti di carta che immancabilmente cadono nel cassetto sottostante, tappi di sughero, tappi a vite, tappi a corona che non li puoi più usare e allora cosa li tieni a fare?! Colori, biro che non hanno più una goccia d'inchiostro ma non si sa mai... Biro senza molla che alla terza lettera che scrivi la punta si ritira nel suo guscio ma tu non molli... Elastici, graffette, accendini, braccialetti, improbabili tagliakiwi, ruote di macchinine, braccia di bambole, code di cavalli di plastica, colla che un giorno imprecisato userai per ripararli... Pezzi dalle forme insolite che sicuramente appartengono a un tutto organico, ma al momento non riesci a capire... E quando  lo capisci è sempre troppo tardi... O hai già buttato quel tutto perchè ne mancava un pezzo, o, rassegnato, finisci per buttare il pezzo e allora salta fuori il suo tutto... Orecchini spaiati, taglierini, agendine del 1997, ricettari esotici e ricettari della nonna, che tanto poi fai sempre pastasciutta... Ritagli di giornale, bottoni, monete, candele, rotoli di stagnola, caramelle, temperini... Insomma in ogni casa salta fuori (da dove non ci è dato saperlo, è uno dei misteri dell'Universo) qualcosa che non sai dove va, e allora lo metti lì, provvisoriamente, perchè non hai tempo nè voglia di trovargli un altro posto... E quel cassetto diventa un coacervo di cose, oggetti, attrezzi, per lo più cianfrusaglie, qualcosa di utile, qualcos altro indispensabile... Tutti ammucchiati e ingarbugliati l'un l'altro... Poi arriva un giorno (perchè arriva sempre quel giorno) in cui ti serve assolutamente una cosa e dopo averla cercata ovunque pensi che potrebbe essere lì. Apri il cassetto e lui... Non si apre! Qualcosa si è incastrato... Provi a chiudere e riaprire per diverse volte, ma ha un gioco di pochi millimetri e da lì non si schioda. Il cassetto si è finalmente ribellato. "Cazzo, e per chi mi hai preso?!" Probabilmente si aspettava una funzione più nobile, magari sperava di diventare il cassetto in cui nascondere la formula alchemica per trasformare il vile metallo in oro... E così arriva il giorno della nemesi. Provi ad entrare col mignolo, non avendo a disposizione un dito più piccolo, ma l'apertura è troppo sottile. Al che prendi un coltello e cominci a sgargiare (termine aulico che in dialetto camuno assume svariati significati) con la lama... Dopo avere sudato almeno 83 camicie e aver accumulato una tale energia nervosa da poter uccidere chiunque entri nel tuo campo d'azione, il cassetto, rassegnato al fatto che sarà impossibile liberarsi da tutto ciò che gli è stato messo dentro, si apre, rigettandoti addosso gran parte del suo contenuto... Se vi sentite come quel cassetto, pieni di idee, convinzioni, opinioni, pensieri, saperi che non vengono da voi, ma vi sono stati inculcati e non sapete nemmeno quando e da chi... bè, è ora di fare un pò d'ordine amici miei... Ciao, alla prossima!!
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martedì 11 gennaio 2011

Aaaaaaaaaaaaaagricoltori! uniamoci!

Spesso sentiamo parlare dagli enti preposti: di valorizzazione del territorio, di rilancio turistico, di strade percorribili in un villaggio globale "rupestre"...Io oramai mi sono abituato a quest'idea, quindi non mi aspetto nulla da nessuno se non da me stesso. Per questo motivo oggi mi ritrovo a lanciare quest'altra idea.. Voglio rivolgermi a tutti quei piccoli produttori che come me, con passione, producono molto e poi... non sanno che farsene del frutto del loro lavoro. ...quindi se io produco quattro quintali di kiwi devo anche crearmi un mercato. Un mercato... un mercatino (            ) ma se noi piccoli angeli della natura, ci consorziassimo, potremmo avere i numeri necessari per inserirci in un mercato. Riusciremmo a dare al mercato stesso, il frutto orgoglioso del nostro lavoro. Un frutto genuino, biologico, generato in un contesto eco-ambientale sano, pulito.

Fino a qui il sogno, ma la realtà è a portata di mano. Credo che il contatto con cicuiti di slowfood o con altre realtà di mercato biologico siano a portata di mano, quindi, potremmo unirci e insieme proporre al mercato i nostri prodotti agricoli "nostrani",insieme decidere i prezzi e le strategie di mercato, insieme realizzare quel piccolo profitto in più che... coi tempi che corrono non guasta mai. Potremmo valutare ed ottimizzare la resa dei nostri piccoli appezzamenti, potremmo investire in mercati nuovi pur essendo totalmente eco-sostenibili, Tipo la produzione di birra artigianale, l'orzo è un prodotto che viene bene in valcamonica, di qualità, Quest'anno noi, abbiamo avviato un campo sperimentale, per valutare sul "campo" resa e qualità. E poi ci sono le mele, l'uva americana, le ciliege, le patate, i kiwi, i funghi, le castagne... e chi più ne ha più ne metta. Un mercato che se ben fatto potrà permetterci di trarre quel pur misero profitto che ci stimoli ad andare avanti, a trattare con il solito amore questo splendido semiselvaggio territorio montano che è la valcamonica. Quindi, agrcoltori uniamoci sotto un unico nome ed un ' unica bandiera...
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