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venerdì 30 gennaio 2009

...Diamo i numeri?!...

Vorrei proporvi un pò di numeri e invitarvi a pensare a cosa si riferiscono.... A) 11.144 B) 3.047 C) 1.441 D) 1.273 E) 878 . ...Nessuna idea?... Allora ve lo dico io... A) morti in Sry Lanka nel 2008 B) morti in Congo nel 2008 C) morti in Somalia nel 2008 D) morti in Sudan nel 2008 E) morti in Israele-Palestina nel 2008 A questo punto mi viene da chiedermi: quali sono i criteri che stabiliscono che una guerra fa notizia e un'altra no? Evidentemente non è il numero delle vittime... Abbiamo seguito tutti, in questo mese di gennaio, l'ultimo conflitto fra israeliani e palestinesi, che in così pochi giorni ha lasciato sul terreno 1330 morti (di cui 437 erano bambini...) e 5450 feriti... Televisioni, giornali, internet non parlavano d'altro, con articoli, servizi, reportage, documentari... Negli stessi giorni, altre migliaia di persone perdevano la vita in almeno 20 paesi differenti, fra cui Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo (R.D.), Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia... Qualcuno ha sentito qualcosa al proposito? Niente. Neanche un trafiletto in terza pagina, o un servizio di due minuti al tg della notte... Non voglio togliere nulla alla tragicità degli eventi nella striscia di Gaza, vorrei solo capire perché questa guerra è più importante di tutte le altre, parchè queste vittime hanno più diritto di essere ricordate rispetto a quelle degli altri conflitti... Non voglio nemmeno entrare nel merito della questione, e stabilire chi ha ragione e chi ha torto... Dico solo che, a mio parere, questo conflitto non avrà mai fine, perchè si basa su un circolo perverso di vendetta: i palestinesi si lanciano in attacchi kamikaze e gli israeliani, per vendicarne le vittime, mettono in atto un bel raid sui territori, provocando altre vittime che verrano a loro volta vendicate con un bell'attentato e così via... Finchè non si spezzerà questo circolo, in un modo o nell'altro, la storia sarà sempre la stessa: conflitti, tregue, nuovi conflitti, nuove tregue... E nel frattempo la gente continuerà a morire... Tanto, uno più uno meno... Il fatto è che la guerra è sempre guerra, non ci sono tante guerre più o meno importanti: ogni volta che si uccide un bambino si uccide l'Uomo, si annulla l'umanità nel suo significato più profondo e universale... Qui non è più questione di soldi, di potere, di interessi o di strategie: la verità è che l'uomo è crudele. Non "bestiale", come si usa dire in questi casi, perchè le bestie, anche le più feroci, certe cose non le fanno: gli aniamli uccidono per mangiare, così funziona la Vita, ma solo l'uomo è capace di azioni tanto atroci... A volte penso che se il diavolo esistesse ne rimarrebbe attonito egli stesso... E allora quando vedo pezzi di corpi umani sparsi sul terreno, quando vedo uomini con gli arti spappolati al punto che un medico non riesce nemmeno a capire di che ferite si tratti, quando vedo i cadaveri scheletrici di chi è morto per la fame, non posso restare indifferente, come se si trattasse di un film. I miei occhi potranno anche essere abituati a certe immagini, assuefatti dalla violenza dilagante nel cinema, ma il mio cuore non può abituarsi a queste scene, perchè sa che non si tratta di trucchi ed effetti speciali: no, questa è la realtà, questo è il nostro pianeta... E non fatemi ridere con le favole dell'inferno e del paradiso, con la paura dell'aldilà e delle pene eterne che potrebbero spettarci. No, la verità è che l'inferno è qui, in questa vita e su questa terra... Io vi sfido a guardare una madre mentre stacca dal muro i frammenti di cervello del suo bambino di 7 anni, fatto saltare in aria da una bomba, e poi trovare nell'intero Inferno di Dante una pena tanto atroce. Com'è possibile che accada tutto questo? Dove sono i potenti, quando accade tutto questo? Perchè si nascondono nei loro palazzi dorati, se le guerre le decidono loro? Perchè nessuno osa toccarli? Chiunque permette che avvenga tutto questo dovrebbe essere accusato di crimini contro l'umanità, e invece no: tutti lì ancorati al sicuro, ai posti di comando... Forse la loro vita vale di più di quella di una ragazzina che fissa il cielo, con una scheggia di mina conficcata nella testa e gli occhi immobilizzati dal terrore, una ragazzina che guarda nel vuoto senza aprire bocca, e si chiede cosa sta succedendo?... "...Ma questa no xe guera questo xe copar la xente..."

2 commenti:

  1. eh si un morto è una tragedia. mille morti sono una statistica. purtroppo è così. muore pavarotti se ne parla per mesi. muoiono 4 militari (in missione di """""pace""""") a nassiriya e diventano eroi, muoiono migliaia di innocenti, donne e bambini e nessuno sa niente. o meglio, lo sa, ma non gliene può fregare di meno. è più importante che qualcuno nella casa del grande fratello oggi non è andato di corpo. l'inferno è ovunque e il paradiso se c'è è per forza di cose artificiale. sarebbe bello poterne costruire uno vero però...

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  2. ah secondo me questo post dovreste inviarlo come lettera al direttore di qualche quotidiano (x esempio bresciaoggi o il bigottissimo giornale di brescia, anche se forse quest'ultimo preferisce parlare di reliquie di santi e madonne), anche perchè chi legge il vostro blog è perlopiù dalla vostra parte. magari pure chi legge i giornali anche se frastornato da notiziuole insulse magari non ci pensa a queste cose... io ci proverei.

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