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mercoledì 13 gennaio 2010

Ma 'ndo cazzo son finiti tutti?

-Aaaaah stasera voglio proprio uscire... mi vado a bere una birra e a far due chiacchiere con qualcuno.... Ma ndo cazzo sono finiti tutti quanti?" Strade deserte, bar chiusi, clima da notte da tempo di guerra, manca poco che ti vedi una camionetta dell'esercito tedesco sbucare da qualche parte. Ma come stiamo vivendo dico io... che cavolo fanno tutti, cosa pensano, come se la menano? Niente... dopo aver bevuto due cose inutili davanti a banconi vuoti, spogliati dalle idee proprie dei bar di una volta: hai presente quei locali con... la barista baldracca avvizzita e quattro muratori trogloditi che le girano intorno... ormai da anni? La speranza non ha confini. 

Torno a casa e nel mentre, non posso far altro che pensare e rimpiangere i bei tempi andati. Una società sicuramente possibilista e più aperta, più semplice ma meno globalizzata...  C'era la vita per le strade, c'era la possibilità di vivere serenamente... All'orizzonte c'era sempre il sole... Ma che cosa è cambiato mi chiedo? Secondo una logica matematica. Per risolvere un problema: 1° si analizzano i dati,2° si trova la soluzione attraverso il procedimento. 

Dati: In macchina è meglio non girare, sei sempre fuori dai parametri...

I media, han fatto si che la massa si orientasse, riducendo le opportunità di confronto, addirittura condannando le minoranze a sindromi razziste.

La politica, fa la sua parte, rendendoci precari, della vita stessa...  

In pratica stiamo diventando tutti ipocondriaci, sofferenti a prescindere...

...E così la mia mente, non può far altro che sfuggire per un attimo la realtà, rincorrendo i ricordi------- I ritrovi nei boschi... delle sere intere a discutere su tutto e di tutto, cibo per la mente... e anche per lo spirito. Incontri, incontri stupendi con persone perfette nella loro assoluta unicità... Aaaaaaaaaaa che bello. Tutti quei tasselli, così diversi, in un tessuto sociale anche solo di un piccolo paese, creavano un mosaico stupendo. Oggi, dopo "l'aggregazione del pensiero" o sei dentro, o stai fuori... ed esser dentro vuol dire stare a casa, a guardare la tele, a guardare ancora quell'orizzonte e vedere un sacco di nubi, nere. Ma non importa, ciò che conta è il DANARO. Quel lurido mazzetto di carta. 

E così di nuovo il pensiero incomincia a viaggiare nei ricordi... Tutto sommato, devo dire grazie, per aver avuto l'opportunità di essere qui a raccontarvi ciò, per aver vissuto molto ed intensamente, per essere passato incolume... anche nelle strettoie. Della mia vita potrei scrivere un romanzo, i colpi di scena non mancherebbero di certo! Devo dire grazie per avere moglie e figli stupendi, devo dire grazie perchè comunque vada... non morirò di fame ed avrò sempre qualcuno vicino... Mi viene in mente una canzone mia, ricca di speranza, si intitola "il risveglio dei semplici". 

Comunque sia, resta un peccato vivere così... condannati ad una involuzione culturale ed ad un cannibalismo tribale devo dire vergognoso!

Ancora un po' di fame... e sarà sicuramente rivoluzione! A sto punto, ben venga. ciao

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