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venerdì 3 ottobre 2008

Clima di paura su tutta la penisola

La situazione è talmente esasperante che non mi stupirei di sentire il colonnello Giuliacci annunciare così le previsioni metereologiche: “ clima di paura diffuso su tutta la penisola, con isolate precipitazioni di panico sui principali rilievi montani e rovesci diffusi di insicurezza in pianura…" La politica della paura ha dimostrato di essere efficace per incanalare le menti nella direzione desiderata… Pensate alla strategia mediatica attuata da Bush dopo l’11 settembre… Basta trovare un soggetto che faccia da capro espiatorio e il gioco è fatto! Che sia, di volta in volta, l’ebreo, il musulmano, il nero, il terrorista… poco importa; la cosa fondamentale è che la gente si convinca che il disgraziato di turno sia la causa effettiva di tutti i mali. Il meccanismo è semplice: problema → causa del problema → soluzione. Senonché, quella che viene additata come causa del problema, non sempre lo è… Di fronte a gravi crisi sociali, che minacciano la stabilità di tutta la collettività, viene individuata la colpa in un gruppo particolare, e si procede alla espulsione, se non alla eliminazione fisica, del “colpevole” (un esempio per tutti, la politica di sterminio di Hitler, che attribuiva agli ebrei la colpa della crisi economico-socio-culturale della Germania…). Perché tutto ciò? Perché è più difficile analizzare razionalmente le cause effettive di una crisi, che possono essere anche molto complesse, e poi eliminarle pazientemente… Molto più semplice trovare una causa concreta, tangibile, che tutti possano riconoscere con facilità… Nell’ambito della psicologia sociale, in particolare nel settore della comunicazione persuasiva, diversi studiosi hanno dimostrato quanto sia importante il ruolo svolto dall’appello alle emozioni, e soprattutto dall’appello alla paura. In parole povere (gli esperti in materia mi scuseranno per la semplificazione…), la paura suscitata da alcuni messaggi persuasivi, ha le stesse caratteristiche di un bisogno fisiologico come la fame: lo stato di paura spinge le persone a cercare risposte che riducano la paura stessa, proprio come lo stimolo della fame spinge le persone a cercare cibo, ossia una risposta che riduce lo stato di fame. Ma aggiungiamo un’altra considerazione (presa a prestito anch’essa dagli studi di psicologia sociale): di fronte a un comportamento qualsiasi, le persone sono più inclini ad attribuirvi una causa personale, piuttosto che influenze ambientali o esterne in genere… Detto questo, risulta più facile capire il clima in cui viviamo… Un clima che ha visto, dopo l’attentato alle Torri Gemelle, la costruzione minuziosa di una propaganda da inculcare nelle menti e nei cuori della gente, per portarla a un odio più o meno esplicito nei confronti dei terroristi… Anzi, degli islamici in generale, perché oramai l’associazione “islamico = terrorista” va da sé… Un clima che ha visto la costruzione, da parte del governo italiano, di una propaganda che mirasse a inculcare nei cittadini un senso di paura e di insicurezza, da attribuire, ovviamente, a clandestini e nomadi (cito loro solo per richiamare i fatti di cronaca più recenti…) I cittadini, dal canto loro, che si reputano tanto intelligenti e non si rendono nemmeno conto di quanto invece siano ciechi, hanno finito per cadere nella trappola, dando il loro, più o meno inconscio, beneplacito, alle soluzioni adottate dal governo per far fronte a questa situazione di pericolosità… E così ecco che i centri provvisori di accoglienza si trasformano in centri di identificazione ed espulsione (che non mi vengano a dire che si tratta solo di un cambiamento di termini!)… Ecco un provvedimento che propone di schedare rom e sinti mediante la rilevazione delle impronte digitali, anche ai bambini (che non mi vengano a dire che si tratta di un gesto umanitario, per togliere dalla strada creature innocenti!)… Ecco che nelle nostre città viene inviato nientemeno che l’esercito, per pattugliare le strade e garantire l’ordine pubblico (che non mi vengano a dire che si tratta di un gesto d’amore verso i cittadini, per migliorare la loro vita!)… No, che non mi vengano a dire che non si tratta di razzismo, né di fascismo, perché io una testa ce l’ho ancora e la uso! E quando vedo un paese in cui viene permesso che interi campi nomadi siano dati alle fiamme, con tutti i loro abitanti, quando vedo un paese in cui dei vigili urbani massacrano di botte un ragazzo nero con la scusa di un controllo antidroga, quando vedo un paese in cui viene permesso ad un’autorità pubblica di tenere comizi che incitano all’odio razziale, non posso chiudere gli occhi e far finta di non vedere… Non posso fare finta che non si tratti di puro e semplice razzismo, mascherato magari sotto gli abiti più decorosi della “politica di sicurezza”. Perché un paese che, almeno sulla carta, è democratico (art. 1 della Costituzione), che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (art. 2), che vieta la riorganizzazione, SOTTO QUALSIASI FORMA, del disciolto partito fascista (disposizione XII), permette che avvenga ciò che sta avvenendo?! Perché nessuno, o quasi, si ribella? Forse perché la gente, in cuor suo, è più razzista di quanto dia a vedere ( io stessa ho sentito uscire dalla bocca di una persona che si definiva profondamente cristiana queste parole: “io non sono razzista, per carità, ma i rom li brucerei tutti…”) Forse perché gli stranieri li odiamo, sì, però ci fanno comodo quando li facciamo lavorare nelle fabbriche giorno e notte, in cambio del minimo necessario per sopravvivere, o quando badano per noi ai nostri vecchi, o ancora quando accolliamo loro lavori usuranti, che nessuno di noi si sognerebbe mai di fare... La schiavitù è aberrante sì, ma gli schiavi fanno comodo… Io mi chiedo dove stiamo andando a finire, dove è finita quella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che anche il nostro paese ha sottoscritto, e che recita, nel suo primo articolo, “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” In un clima del genere c’è sì da aver paura, ma paura di chi ci governa, e non di meno paura di noi stessi, di quello che stiamo diventando… Il nostro sistema, basato su un consumismo sfrenato, su speculazioni borsistiche e giochi di potere, su intrallazzi finanziari e potere mediatico, sta andando a rotoli… E la crisi delle banche che è sotto gli occhi di tutti ne è una dimostrazione… La gente non è più sicura di niente… Con un mutuo da pagare, un contratto a tempo determinato, un’assenza totale di punti di riferimento, non può certo immaginarsi un futuro stabile ed equilibrato… E allora perché non sfogare la propria rabbia, la propria instabilità, sul “diverso”, sull’”altro” (diverso da chi, poi?! E se fossimo noi i diversi, guardando il mondo dalla loro prospettiva?)… Perché non prendersela con quei poveracci che vengono in Italia a cercare qualcosa di cui poter vivere? Non pensiamo mai che se nei loro paesi muoiono di fame e di guerra, alla fine dei conti la colpa è nostra, e del nostro sfruttamento?! No, meglio non pensarci… Meglio pensare che la colpa sia loro, che vengono qui a rubarci il lavoro, a spacciare droga e sfruttare la prostituzione… Meglio trattarli come spazzatura (non dico come bestie, perché i nostri cani, con biscottini e toilette, li trattiamo meglio…), almeno troviamo una valvola di sfogo per le nostre frustrazioni… Io mi auguro che la gente apra gli occhi, e si renda conto di come stanno le cose… Non diamo la colpa della nostra miseria a chi questa colpa non ce l’ha...

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