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giovedì 3 settembre 2009

Esami di rinnovo patente, ultima frontiera del paradosso, ultima enorme bufala. !

Prendo spunto dall'articolo mandatomi dal mio amico a riguardo della sua vicenda inerente il rinnovo della patente, non è l'unico il suo caso. Egli di fatto, avrebbe dovuto risultare positivo all'esame del capello, invece il rigoroso ed infallibile esame del regime... nisba, non ha rilevato nulla. Conosco almeno altri due casi di miracolati come lui, il problema è che non sempre l'errore è a favore. Anni fa io stesso a quegli esami risultai positivo alla cocaina. Le controanalisi (a mie spese-200 euro) mi scagionarono, il presidente di commissione però ritenne che dietro al dubbio generato ci fosse una minima colpevolezza e la patente mi fu rinnovata solo sei mesi.Un altro fatto che dà da pensare è l'esperimento condotto da una dottoressa che appunto contestava questa forma di controllo in quanto assolutamente inaffidabile. Ella mandò ad un laboratorio i capelli del figlio per sapere se facesse uso di droga. Dalle analisi risultò che il figlio era positivo al metadone... peccato che il figlio avesse solo otto anni ed era un ragazzo sereno che nulla aveva a che fare con un certo mondo. Anche l'alcooltest ha un'affidabilità limitata, i suoi risultati sono soggettivi e facilmente alterabili, sia in positivo che in negativo. Orbene... Non voglio stancarvi oltre ribadendo che uno stolto è tale anche se non ha bevuto o fumato. Di conseguenza se fai secco uno con la macchina, a poco dovrebbe importare se eri sano od alterato. Sarebbe più lecito e giusto verificare la condotta di guida, al di là dello stato di intossicazione. Tutte ste leggi stupide di regolamentazione della sicurezza, qualsiasi sia la loro applicazione, ci tolgono l'onere di aver coscienza propria, senso di responsabilità e libertà di movimento. Senza contare i costi che tutti gli adeguamenti normativi ci costano (sarà anche per questo che il nostro costo del lavoro non è competitivo, che so nei confronti dei cinesi che vanno in fonderia scalzi e si fanno sedici ore...). Come appunto dicevo prima, al di là di questo aspetto. La legge italiana, si avvale di metodi senza un minimo di affidabilità per vigilare. Metodi che tocca al controllato stesso pagare..! Morale della favola. Lo stato mi vuole controllare, ed io devo pagare un controllo che a me non interessa ed oltretutto si è rivelato un fiasco totale... Senza contare l'umiliazione che ogni individuo deve sopportare quando si presenta nell'ufficio preposto. Nelle mani di un presidente di commissione che può decidere arbitrariamente come crede. "quello è l'ufficio dei drogati e degli ubriaconi!". Mi viene in mente un motto che spesso recitava un mio amico: "viviamo in un mondo di 'peccatori' essi si dividono fra pubblici e privati. I peccatori pubblici sono quelli noti perchè presi... tutti gli altri sono peccatori privati "TUTTI"!

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